lunedì 25 giugno 2007

Cekk-List June 2007


1) Jeff Buckley - Dream Brother (Live à l'Olympia)
2) The Who - Eminence front (Ultimate collection)
3) Brad vs Satchel - Awake (Brad vs Satchel)
4) Giardini di Mirò - Cold perfection (Dividing Opinions)
5) The Alan Parsons Project - Sirius (Eye in the sky)
6) Aerosmith - Kings and Queens (Draw the line)
7) Nine Inch Nails - Hurt (Further down the spiral)
8) Rage Against the Machine - Renegades of Funk (Renegade)
9) Brad - All is one (Welcome to Discovery Park)
10) Giardini di Mirò - Petit Treason (Dividing Opinions)

giovedì 21 giugno 2007

Il Diamante Pazzo che non smette mai di splendere.....

"I've got a bike,
You can ride it if you like" .... era l'inizio della fine di un qualcosa che non vedrà mai più niente di smile...."Bike" , il pezzo conclusivo di The Piper At The Gates of Dawn dei Pink Floyd , fu una delle più geniali strimpellate di Mr. Syd Barrett , che probabilmente in questo album diede tutto e dire "anima e corpo" non trova migliore incarnazione viste le successive avventure del folletto Inglese....Il 5 Agosto di quest'anno "The Piper..." compie 40 anni tondi tondi e ovviamente, subirà l'operazione commerciale della nuova edizione con b-sides e relative canzoni ritrovate etc etc....purtroppo , vista la mia età, non posso sapere cosa si poteva provare nel 1967 ad ascoltare questo disco, so solo che è un'opera che cambiò la musica in maniera spiazzante, che generò qualcosa di talmente affascinante che non si poteva far altro che rimanere storditi dal Genio di Barrett e da nuove composizioni e suoni che uscivano dal normale ritmo della musica....
Scrivo essendo di parte, perchè amo i Pink Floyd come nessun altro artista ma consapevole che a distanza di 40 anni, questo album non ha trovato niente di simile con il quale misurarsi e che abbia rivoluzionato il modo di vivere al suo stesso livello....La musica dei P.F. non era solo un 33 giri che si faceva cavalcare da una puntina e che una volta passato il tempo, rimaneva come un set di diapositive di ricordi ad intermittenza....la loro musica era ed è una forma d'arte che appartiene ad ogni tempo passato e futuro, riuscendo a collocarsi in qualsiasi contesto imbevendosi di contemporaneità per prendere ancor più spessore e riproponendoci qualche dettaglio che ci era sfuggito, trasmettendoci ancora quella sensazione di imbarazzo schiacciante data dalla sua grandezza.
Nella foto, l'unica formazione a 5 quella di "A saucerful of secrets" e che include anche Gilmour. E' il momento del "cambio" , dell'uscita di Barrett dopo 1 immenso capolavoro ma che comunque vede messi assieme 3 musicisti dal talento inestimabile che fanno sorgere spontanea la domanda "cosa poteva essere se ........ ? "

I know a room of musical tunes
Some rhyme, some ching, most of them are clockwork

Let's go into the other room and make them work

........ e così finisce The Piper At the Gates of Dawn e l'era di Syd Barrett ......



martedì 12 giugno 2007

One man show.....


11 Giugno 2007 - Ore 22:40 circa , seconda interruzione del concerto dei The Who dopo la prima per pioggia, motivazione: Roger Daltrey accusa un calo di voce dovuto alla condizione atmosferica. Io e altre migliaia di persone, cominciamo a spazientirci notevolmente , vista la quantità di acqua presa ma soprattutto vista la potenziale delusione in arrivo. Ci vengono chiesti altri 10 minuti di attesa per decidere il "da farsi"..... miracolosamente, la band esce e ironicamente, riprende a piovere.....Qualcuno pensa alla farsa da "incasso e scappo" , qualcuno pensa che dopo altri 10 minuti verrà sospeso il concerto a causa delle condizioni di Daltrey. Qualcuno......tranne 1......Pete Townshend.
Duetta con Daltrey per dargli fiato in più di qualche pezzo, riadatta la scaletta incentrandola su quell'arma pericolosa che tiene tra le mani, si sbottona la camicia e parte "l'elicottero" ..... il resto è pura storia del Rock che travolge l'Arena di Verona. Sicuramente non il loro concerto migliore o da ricordare ma di sicuro , a differenza di altri, più "vero" , più azzardato, più rock.....citare qualche pezzo in particolare sarebbe un'offesa verso altri non riportati, poichè in ogni brano ha aggiunto un qualcosa di speciale da regalare e da imprimerci nella testa come un marchio indelebile che dice "io sono il Rock".
Supportato perfettamente dal figlio di Ringo Starr alla batteria , Townshend ha fatto crescere di pezzo in pezzo i brividi al pubblico, fino ad anestetizzarci alla pioggia battente e fino ad una conclusione indimenticabile con la migliore delle esecuzioni di "Won't get fooled again" .
Paradossalmente, forse la mezza uscita di scena di Daltrey è stata un bene, lasciando così libero sfogo al genio e fantasia di Pete che con il ghigno di altri tempi , divertito, fissava il pubblico negli occhi ..... "can you see the real me , doctor?"

lunedì 11 giugno 2007

Uscita dal Purgatorio


Dopo 12 anni di agonia e pittoresce vicende, tra valigette e telefonini, il mio Grifone finalmente è tornato in serie A. Dopo una sofferenza di quasi 100 minuti contro gli amici Napoletani e, soprattutto, grazie ad un euro-goal di Allegretti in Piacenza-Triestina, la serie A ritrova una delle più importanti piazze del calcio Italiano e uno dei più colorati derby tra tutte le tifoserie nazionali. Mi auguro che i tempi del bel calcio in stile Osvaldo Bagnoli e dalle multiple capriole made in Aguilera-Skuhravy possano tornare presto....Intanto andiamo a riprenderci il derby della lanterna....GRANDE GENOA!!!!!!!

lunedì 4 giugno 2007

Un vuoto di 10 anni

Il 29 Maggio di 10 anni fa, Jeff Buckley decise di lasciare un vuoto che dura fino ad oggi....la leggenda della sua morte ha vestito quante più ipotesi sul come siano andate davvero le cose, sta di fatto che lui stava andando a prendere i membri della sua band in Aeroporto e , visto l'anticipo, decise di fare un tuffo nel fiume Wolf River , un tuffo che non lo vide più risalire a terra....Spesso si sono sprecati molti aggettivi positivi per molti musicisti della sua generazione, ma questo è uno dei rari casi in cui si può davvero abusare di parole come "genio" o "talento" allo stato puro.
Figlio del grande Tim, Jeff a soli 13 anni capisce di avere per le mani lustri di musica che potrebbero entrare nel mito del Rock, sì "riprende" così il cognome del padre e dopo pochi anni incontra Gary Lucas (chitarrista di Frank Zappa) con il quale partorirà capolavori del calibro di Grace e Mojo Pin.
Nel 1992 firma con la Columbia e dopo 2 anni esce quello che sarà uno dei dischi più osannati degli anni 90 " Grace" con il quale entrerà di diritto nella leggenda della musica.
Personalmente, trovo strepitosa la versione di "Halleluja" di Leonard Cohen e della canzone che da il nome all'album.
Segue la lavorazione di quello che sarebbe diventato il suo successivo album e dal titolo "My Sweetheart the drunk" ma del quale non riuscirà mai a vederne la pubblicazione....usciranno poi
b-sides di culto e alcuni "live" ma con quella velata malinconia che ha sempre accompagnato un pò Jeff Buckley, solo che sta volta, il palco sarebbe rimasto vuoto senza nessun'altra esibizione live ad incantare il pubblico.
La fortuna , di chi come me era adolescente negli anni 90, è quella di aver preso al volo il treno musicale di Buckley , lasciando un segno fondamentale nell'ascolto della musica e lasciando tanto amaro in bocca per quello che avrebbe potuto regalare ancora....
Perchè ricordare Jeff Buckley oggi? Perchè chi non lo ha mai ascoltato , captato le sue interpetazioni e respirato il suo suono, è giusto che lo faccia ... talenti come lui, non nascono spesso ma tante volte se ne vanno troppo presto.
www.jeffbuckley.com