venerdì 30 maggio 2008

Il chiodo del Panico....


La chiusura di questa mia stagione cestistica, ha un sapore un pò strano, particolare.... per certi versi è stata la più divertente, interessante, mi ha fatto giocare con quasi tutti gli amici-giocatori che volevo da sempre come compagni. Alcuni ritorni, alcune conferme, dei lussi non indifferenti , diverse persone incastrate perfettamente tra di loro.
Eppure c'è una cosuccia che mi turba da mesi , che dovrei ma non riesco a fare ancora....fisso il buco sul muro da tempo, a volte con il chiodo in mano ma poi lo ripongo e come i bambini fingo di niente e spero che il tempo crei qualcosa che nemmeno io so.
Il mio basket è stato e sempre sarà solo Venezia , e come mi disse una sera MC-Ettore "Prima sono Reyerino e poi Veneziano".... il basket del centro storico non ha eguali per nessuno , da nessuna parte del Mondo c'è un cromosoma innestato come quello che abbiamo noi e che ci rende figli di questo sport. Il mio basket è sempre stato viscerale , coerente con gli impegni e gli appuntamenti e cercando di estrarne i concetti che io ritengo altamente compatibili con la vita quotidiana.
Penso che l'intesa tra compagni di squadra di questo sport viaggi su un'onda di frequenza tutta sua che sta comoda perfettamente tra l'amicizia e il rispetto verso le persone e le istituzioni.
L'altra sera sono rientrato per l'ennesiama volta alle 2 di notte, dopo una gara decisiva persa, ho dormito poco , indolenzito ovunque a ripensare diverse volte alle cose semplici sbagliate , ad immaginare come sarebbe stato "se" .... il giorno dopo uguale .... poi piano piano tutto è rientrato nella normalità ma lì ho pensato che quegli acciacchi che ho ancora, sono il filo conduttore che lega me ai miei compagni e che svanito quello , svaniva anche il sapore del basket....
Quando mi trovo a vivere certi momenti con alcuni compagni, mi rendo conto della grandezza di questo sport, di quante cose ci sono tra il "buttare la palla nel cesto" e condividere le fatiche, le imprese, i racconti di chi fa parte della tua squadra, il tutto ti da un qualcosa che difficilmente ti staccherà da quelle persone per quanto tu possa essere diverso da loro.
Non scrivo questo in quanto indeciso se smettere o meno....ma solo perchè sono prepotentemente innamorato di questo sport e scriverlo nel mio blog mi pareva carino.
Ci sono momenti in cui giocheresti 4 giorni di fila, momenti in cui non hai voglia di allenarti ma appena messe le scarpe non ti fermi più, momenti in cui la sconfitta di taglia le gambe , altri in cui "capita" e basta e altri in cui "sei stato grande comunque" , momenti in cui questo sport ti rialza la giornata con 1 sola giocata o ti riappacifica con una persona perchè "stasera sei stato superlativo" , momenti in cui sei infortunato e giocheresti con una mano rotta, momenti in cui finisci una stagione e ne cominceresti subito un'altra il giorno dopo....
Un giorno feci una promessa ad un mio vecchio allenatore ora scomparso, il mio mito come uomo e sportivo, gli dissi che avrei giocato fino a quando mi sarei sempre divertito e continuato ad amare questo sport come quando giocavo per lui.
Mi sa che ne avrò ancora per un bel pò....
Cekk


P.s. L'indimenticabile Gigi Marsico ... l'uomo che vinse 1 scudetto con la Reyer nel '43 da giocatore , che allenò campioni veri, che mi insegnò "prima la pallacanestro e poi tutto il resto" , che mi chiamo all'una di notte a 70 anni per dirmi "contento che i tuoi Pistons hanno vinto il titolo?" .... che al suo ultimo giorno da coach mi mostrò il suo taccuino e disse "guarda.....ricordati sempre, finchè continuerai a giocare, che tu sei stato il mio ultimo capitano e oggi mi hai fatto un regalo importante...." .

venerdì 16 maggio 2008

La Mosca Atomica

Raramente parlo di basket nel mio blog ma oggi non potevo non farlo.
Ieri sera , per l'ultima volta, mi son gustato le prodezze di Gianmarco Pozzecco, meglio conosciuto come il "Pozz" o "La Mosca Atomica" ... all'età di 35 anni , il mitico play della Nazionale ha deciso di salutare tutti e appendere le scarpe al chiodo quando ancora era al massimo delle sue potenzialità.
Giocatore fantasioso, grintoso, folle, pazzo , unico , invincibile , dove ha toccato ha lasciato il segno, dimostrando sempre e a tutti , che quando voleva , lui era il numero 1.
Pochi giocatori mi hanno entusiasmato come Pozz , sempre con il sorriso sulle labbra, ha reso il nostro basket uno sport più divertente, più succoso e ricco di giocate che in pochi hanno il coraggio di fare nella Pallacanestro Italiana, nemmeno i signorini a stelle e strisce che parcheggiano il loro culo da noi pensando di venire a giocare facile.
Per citare qualche momento indimenticabile: dopo 2 anni di stop da infortunio , quasi da solo, decise di vincere lo scudetto della stella di Varese, cosa che non accadeva dai tempi in bianco e nero di Meneghin......ha portato la Fortitudo Bologna a livelli Europei mai vissuti prima, fino ad una finale Eurolega.....e il momento per il quale lo ringrazierò per sempre , fu quando, in una sera di inizio estate, mentre ero a casa col buon amico Paina a pasteggiare prima della solita uscita serale, accendemmo il mio micro-televisore a tubo catodico da cucina , e questo "pazzo" coi capelli sparati e il fedele paradenti, distrusse con la collaborazione di Gianluca Basile, il Dream Team americano di 20 punti , ridicolizzando chiunque gli capitasse a tiro ; forse quello fu l'inizio della consapevolezza statunitense che anche in Europa ci sono personaggi di un certo calibro, in grado di spazzar via anche i migliori campioni NBA.
Per farla breve, quando giocava il Pozz , si guardava sempre la partita, in Nazionale o da avversario che fosse.
Nei recenti anni avevo quasi smesso di guardare il campionato Italiano in Tv , causa invasione di mezzi giocatori stranieri che sovraffollano le nostre squadre solo per pagare meno tasse ma quando Pozz tornò dopo 2 anni a Moska , ho rivisto un qualcosa, un discorso lasciato in sospeso anni fa ripreso e portato avanti migliorandolo... ha preso in mano un posto sconosciuto (per il basket) della Sicilia come Capo D'Orlando e lo ha portato tra le migliori 4 del campionato.
La sua uscita di scena di ieri sera ha del Campione , quando gli hanno chiesto la solita flotta di cose banali e a seguire cosa avesse scritto sulla maglietta lui ha risposto: "Ho scritto il nome di Ravaglia, mio caompagno (e straordinario giocatore che ho affrontato anche io) morto 10 anni fa quando eravamo a Varese assieme....oggi è il mio giorno ma per me , come in ogni partita, è il suo giorno , non si possono dimenticare queste cose e dedico questo momento a lui, perchè doveva essere qui con me oggi a festeggiare il mio ritiro".
Mi son divertito come un matto a vederlo giocare ..... mi sa che passerà molto tempo prima di trovare un altro soggetto così! Grazie Pozz....

giovedì 8 maggio 2008

The Beginning of the end....



Gruppo geniale come pochi , video da vedere, album devastante (Year Zero):
- Nine Inch Nails - The Beginning of the end

martedì 6 maggio 2008

Daydream Nation


Nelle mattine più recenti, spero di svegliarmi in un paese che abbia qualcosa di onesto da dirmi, qualcosa che colori le persone che riempiono la mia visuale con sensazioni gradevoli e uno striscio di spensieratezza....ed invece mi ritrovo sempre più inghiottito in realtà sfregiate e mezze verità stomachevoli.
Tengo lontano quella che chiamano "l'informazione" , tengo lontano le figure che non mi aggradano , tengo lontano un qualcosa che fino a ieri mi piaceva e tengo ormai lontana una speranza vana di trovare una soluzione a non so nemmeno io cosa...
I rifugi nei quali riesco a fermare il tempo ormai sono troppo piccoli e affollati e non so ancora per quanto le mie gambe potranno sopportare il pesante pavimento sottostante.
In quale paese sono stati gettati i nostri sogni ? Ne ho cercati alcuni ma ormai sono finiti come pezzi di vetro che si confondono tra la sabbia e alcuni sono scomparsi mangiati da animali senza razza e senza voce.
Troppe ansie sono già state strappate dagli occhi della gente.
Rimane solo la speranza di costuirmi la mia Nazione indipendente , di cui decido le regole e della quale detto i tempi ; continuo a correre verso l'immagine di uno stato che possa avere il giusto volume e la corretta sintonia tra i suoi abitanti.
Intanto continuiamo ad ascoltare la dolce musica del disastro....prima o poi qualche nuova nota prenderà forma.