giovedì 29 luglio 2010

Brain battle



Ieri sera, dopo una sana connversazione con un amico, sul nostro stato politico/sociale, mi sono messo un po' a riflettere sull'identità del mio paese a forma di stivale. Come sempre gli stati d'animo che attraversano il tuo corpo sono moteplici, dal nervosismo all'istinto violento, dalla pazienza alla rassegnazione....quest'ultimo va per la maggiore devo dire, soprattutto quando odori ventate di idizia che sfociano in pensieri tipo "tanto cosa pensi di cambiare?" o similitudini varie. Credo che se molte persone esprimessero il proprio pensiero, sotto la forma preferita, avrebbero di sicuro un inizio, cioè quello di far rispettare il proprio diritto, di far rispettare la propria "persona" in sè...se si tace, non ci si puo' sempre poi agganciare al volo al carro di "chi ci prova", già, perchè non si puo' piu' chiamarlo "dei vincitori".
Le persone si fanno sopprimere dalle tendenze, ne sono sommersi, soffocate e ormai hanno trovato una forma di morte cerebrale gradevole, fatta di enfasi del momento, quali i Blog o Myspace o Facebook , che a ruota vengono usate solo per seguire la massa attrattiva del giorno, tutte cose, idee , pensieri, che poi vengono abbandonati in uno stagno di parole che non avranno piu' senso...ci piace ormai credere che quello che vediamo sia quasi vero e vada bene accettato cosi, con divulgazione di pseudo-informazione fatta da chi la processa, da chi l'ha inquinata, da chi, "quando non c'era nel mondo della tv, questa si faceva seriamente....ci piace vederla con gli interventi stroncati a metà, con "virgola e sotto con un servizio di gossip, di finti scandali, di calcio, di cibo, diete , di cose inutili che affascinano la gente" , ci piace leggere i giornali senza sapere chi li scrive e perchè ci scrive, pensando che nuove Bibbie siano sbarcate in edicola e che vecchi dinosauri siano inglobati nella gelatinosa pasta dell'informazione-sottominaccia.
Ma allora dove posso SAPERE e CONOSCERE? Devo credere a quei 4 Signori che presenziano tutte le trasmissioni tv, ogni settimana, 3-4 volte, di fronte ad uno che tenta di raggirarseli per uscirne piu' pulito, quasi un Eroe mediatico...devo credere ai numeri che non sono piu' matematica? 100 morti! no, non è vero solo 8 .... 1000 manifestanti, non è vero erano il triplo!Siamo pieni di debiti, non è vero stiamo benissimo! Il volume è troppo alto, i gesti sono troppo violenti e arroganti, come si fa a comunicare cosi, a informare la gente insegnando che vince chi urla di piu' , chi si impone prima, chi schiaccia prima chi. Ci hanno solo insegnato a consolarci se il nostro vicino sguazza in piu' merda di noi e non ad infastidirci perchè la merda non ci piace affatto! Ci basta che qualcuno ne abbia un pochina di piu' e allora , dormiamo un po' meglio. Io sono cresciuto osservando trasmissioni che non esistono piu', che non vengono nemmeno lontanamente prese in considerazione oggi perchè troppo pericolose, perchè rischiano di informare davvero il cittadino! E allora mi fermo e penso che forse non ce la faccio piu', che tutto mi toglie le energie se penso che devo vivere in paese che quello che mi trasmette è : vai a puttane, drogati, incula il tuo prossimo, ruba, nasconditi se sei in difficolà ma prima ruba ancoa piu' che puoi, dai la colpa a tuo fratello tanto se la caverà, usa la violenza per sopravvivere, se sei in difficoltà chiama in Vaticano loro ti aiutano a trovare una piccola trgua, fingi di essere di sinistra e destra tanto ci credono tutti, tutto cio' è un manuale per farti vivere bene, anzi meglio di prima!
Non smettiamo mai di cercare le persone che hanno voglia di reagire, di vivere, di sentirsi bene e utili, che abbiano voglia di pulire un po' di tutto questo, anche se domani l'immondizia sarà di nuovo allo stesso posto....in questo strano Paese a forma di Stivale,vestito da troppi piedi che puzzano...

mercoledì 28 luglio 2010

Rape all serve all....



.....sono passati quasi 20 anni da quando il biondino mancino suicida/forse assassinato , cantava "rape me" verso qualcuno....e mi sa che qualcuno ci ha fatto un pensierino e ha messo in pratica la teoria. Complimenti al Maestro che è riuscito a creare il teatrino di sagome di gomma-piuma pronte a crocifiggere ogni battito di palpebra altrui ma che al primo suono di campanella tornano al proprio posto, composte, fingendo che tutto vada bene e che la vita sia bella cosi, a stimoli e sensazioni comandate. L'iniezione di cattiveria che ci è stata fatta anni fa, pare funzionare, il mondo è sempre stato di cani ma ora cercano di mangiarsi tra di loro, non lasciano zampate ma solo sfilettature di bava che si mescola a quella di tanti altri cani che pensano di essere una razza in via di estinzione, quando sono solo l'incrocio bastardo di contradittori orgasmici momenti di vigliaccheria, codardia e pochezza. Continuiamo a venerare il passato, a bestemmiare il futuro e a stuprare il presente, continuiamo a cercare un cane piu' debole, continuiamo a girare in cerchio nel canile senza avere il coraggio di tentare un balzo verso la rete, anche solo per vedere cosa c'è fuori....continuiamo ad obbedire al padrone che fischia, ad annuire ad ordini che nemmeno capiamo ma che ci vengono imposti , insegnati a menadito e che a qualcuno un po' piacciono...perchè tanto, ci basta tornare a casa asciutti, comodi, lasciando che il pensiero piu' inquietante sia sempre quello altrui...noi stiamo bene cosi, ad essere un mucchio di parole vomitate dentro un sacco di carne, che ribollono e ogni tanto sgorgano dalla bocca per dire cose che non sappiamo da dove provengano, pronunciate da una lingua strappata a qualcun'altro e dalla quale tentiamo di assaggiare i sapori che ha vissuto...
Eppure sarebbe cosi facile.....sostenere quella leggerezza dell'essere....basterebbe fermarsi un attimo e percepire il giusto rispetto che dobbiamo dare alla nostra vita, alla bellezza del dono che ci è stato fatto e per il quale dovremmo combattere sempre, al valore e all'unicità della nostra dignità , una cosa che nessuno , mai, dovrebbe permettersi di attaccare....oppure, tristemente, torniamo a mischiarci tra la folla, con la speranza che nessuno mai ci riconosca.