martedì 27 settembre 2011

Blue breath



Molte volte stento a capire l'esigenza delle persone di doversi pubblicamente esibire con apparizioni sterili, non posso credere che i battiti emozionali vengano alimentati dal numero di sguardi incorciati o dalle futili parole mischiate con quelle di gessate maschere inespressive. Molti sentono il bisogno di usire a vomitare la propria idiozia, generando un senso di benessere per esser riusciti a farsi ascoltare, senza il minimo pensiero del giudizio o della presa d'atto. Spesso i rumori piu' concilianti sono quelli che sono trasportati dalle cose, immerse nel silenzio della loro oggettività, contraddistinte dalla muta bellezza che accompagna la rara e preziosa solitudine, che spesso , troppo poco, ci concediamo. Adoro la staticità dei movimenti, il limbo di pensieri dove si comprimono fantasie e stati d'animo, dove l'unico movimento che mi concedo è per scacciare un fastidio che mi perseguita....ognuno di noi dovrebbe concedersi una zona morta.

venerdì 16 settembre 2011

Boring Bubble Prople



....belle sembrano belle, lucenti , sempre riflettenti immagini sgargianti e di spessore, corpi di colori indefiniti ma incantevoli, sembrano piene di una materia che vorremmo essere talmente bella che quasi inesistente ... fluttuano nell'aria entrando ed uscendo in silenzio, lasciando con la bocca aperta molti di noi, sbalorditi dal fenomeno istantaneo che creano, poi si adagiano su qualche davanzale e come d'imrpsovviso spariscono , lasciando un lieve alone che subito viene portato via dal vento e cancellato in un batter d'ali...come le parole che han tentato di dispensare, come i suoni che han cercato di emettere che poi, alla fin fine, a nessuno di noi interessa ascoltare e ricordare....

venerdì 2 settembre 2011

No Blues...



Sbarco nel pianeta dei bulletti col telecomando pronto intasca, lesti a cambiare il volume di ogni discussione e ad isolare il rumore dei propri passi per rimanere ibridi senza ideologie e anima. Già, perchè tutto viene innestato artificialmente, come liquidi in ricambio continuo ma senza flusso, uno stagno di densa melma nelle metalliche vene di queste bambole dal plastico sorriso che camminano in cerca di un segno di riconoscimento, di qualcuno che decida per loro cosa è divertente e cosa smetterà di essere interessante. Vagano in cerca di pezzi compatibili con i quali condividere quel poco di energia propria che alimenta l'angosciante ventola nel centro del petto. Spariscono senza esser visti, senza lasciare segno della propria venuta, perchè cosi' è piu' semplice, cosi' è piu' utile, cosi' è meno doloroso...hanno il fascino di una boccata di sigaretta, esce lenta e sensuale dalla bocca per poi contorcersi nei suoi filamenti ed accellerare la sparita sopra la nostra testa , lasciando solo un vago odore e nessun ricordo...