martedì 11 ottobre 2011

double bubble



Certe volte credo di dovermi rassegnare alla fine della semplicità...perdo un sacco di tempo a cercare di comunicare nel piu' arcaico dei modi, nella piu' antica delle forme, con l'esternazione dell'onestà e della schiettezza ma cio' ormai non sfiora piu' nessuno, sono tutti troppo impegnati ad imbastire le proprie frasi di prefabbricate parolone senza senso ed usate a sproloquio...tanto alla fine, c'è il rifugio tecnologico no? C'è questo scudo morale che crea un'erezione all'ego di chiunque...che miseria , che facce ricche di pochezza che trovo....gente che piange la propria disperazione per la scomparsa di un tecnico di software e che come sempre si volta dall'altra parte quando gli si para di fronte il vero Mondo, lo salta a piè pari come un fosso ricco di melma...eppure è cosi bella la semplicità, quella vera, non quella di cui si riempiono bocca e palle tutti, perchè quando ti travolge, ne senti l'odore e vorresti che il tempo rallentasse...quello che non capisco ancora è perchè molte persone, quando sentono l'ebbrezza del gusto delle cose, invece di attaccarle al mondo con una molletta come fossero mutande a lavare, non se ne stanno in santo silenzio senza rompere il cazzo...non c'è bisogno di troppa invasione delle volgarità altrui, la propria personalità, sta giusta dietro l'angolo di ogni silenzio...