martedì 11 ottobre 2011

double bubble



Certe volte credo di dovermi rassegnare alla fine della semplicità...perdo un sacco di tempo a cercare di comunicare nel piu' arcaico dei modi, nella piu' antica delle forme, con l'esternazione dell'onestà e della schiettezza ma cio' ormai non sfiora piu' nessuno, sono tutti troppo impegnati ad imbastire le proprie frasi di prefabbricate parolone senza senso ed usate a sproloquio...tanto alla fine, c'è il rifugio tecnologico no? C'è questo scudo morale che crea un'erezione all'ego di chiunque...che miseria , che facce ricche di pochezza che trovo....gente che piange la propria disperazione per la scomparsa di un tecnico di software e che come sempre si volta dall'altra parte quando gli si para di fronte il vero Mondo, lo salta a piè pari come un fosso ricco di melma...eppure è cosi bella la semplicità, quella vera, non quella di cui si riempiono bocca e palle tutti, perchè quando ti travolge, ne senti l'odore e vorresti che il tempo rallentasse...quello che non capisco ancora è perchè molte persone, quando sentono l'ebbrezza del gusto delle cose, invece di attaccarle al mondo con una molletta come fossero mutande a lavare, non se ne stanno in santo silenzio senza rompere il cazzo...non c'è bisogno di troppa invasione delle volgarità altrui, la propria personalità, sta giusta dietro l'angolo di ogni silenzio...

4 commenti:

Mr. Blue ha detto...

Carino questo post,ma mi sfugge qualcosa:qual'è il tuo concetto di "vero Mondo"?
Non l'hai specificato.

cekkino ha detto...

Non l'ho specificato perchè a volte penso non ne valga piu' la pena, non per mania di grandezza ma per vera rassegnazione...credo che si sia perso l'uso del concetto del "non sapere" dell'ammissione ingenua ed onesta della non conoscenza. Vedo e sento troppe persone gareggiare moralmente su ogni cosa, distorgendo il loro uso dell'accesso ad internet come fosse un master in genialità, fondamentalmente sento sempre meno le persone dire ed ammettere cose del tipo "non so / non conosco" che secondo me stavano alla base della cultura dei rapporti intersociali, quelli veri, non da social-network. C'è poco da credere di riuscire a primeggiare nel mondo con "un click" se poi di persona non sappiamo parlarci guardandoci negli occhi...

Mr. Blue ha detto...

Magari posso generalizzare il concetto dicendo che un progresso tecnologico ha portato con sè un regresso nei "veri" rapporti interpersonali,ma ciò non toglie che effettivamente siamo in contatto con miliardi di persone in più,cosa che ha anche dei lati positivi.
Ma non lasciarti abbattere.Ti porto l'esempio di un ateo:anche se è circondato da persone che la pensano in maniera diversa,porta sempre avanti le sue opinioni,no?

cekkino ha detto...

Concordo con quanto hai scritto, quello che intendo io è che a volte quei rapporti con molte persone di cui parli (grazie alla tecnologia) sono un po' troppo artificiali e poco spontanei e quando ci si ritrova di persona poi spesso denoto una certa carenza di personalità e pensieri propri...il mio riferimento era per un abuso della tecnologia o un uso mal concepito, convengo con te che ci siano molti lati positivi, tipo oggi, dove uno sconosciuto è intervenuto nel mio blog facendomi conoscere una persona che mi pare istintiva e con qualcosa da dire. Spero che ce ne siano molti come te che esternano i propri pensieri in tal natural modo...hai ragione sul portare avanti le proprie opinioni e aggiungo che bisogna sempre difendere la propria dignità rendendola inattaccabile per chiunque.