martedì 27 marzo 2007

La negazione di una vita....




"Che prezzo può avere la vita di un uomo che ha passato ingiustamente i migliori anni della propria vita in carcere vedendo morire suo padre e la famiglia distruggersi ?"

E' la storia di Gerry Conlon, che pose questa domanda dopo più di trent'anni a Tony Blair,quando a nome del governo britannico, chiese scusa ai "Guilford Four", i quattro ragazzi irlandesi che in seguito a false accuse e dossier manomessi dalla polizia britannica, furono accusati di essere terroristi dell'Ira e gli autori di un attentato al pub di Guilford, dove morirono cinque persone. Videro la propria vita distuggersi quando il giudice sentenziò il carcere a vita dichiarando anche "Solo perché in Gran Bretagna non esiste più la pena di morte".Era il 1974. Gerry aveva ventuno anni e avrebbe rivisto la libertà solo nel 1989. Quindici anni di pena di "innocenza". Durante quegli stessi anni, avrebbe visto morire in prigione suo padre Giuseppe e finire dietro le sbarre l'intera famiglia della zia Anna Maguire, che lo ospitava a Londra.....e pensare che era stato mandato a Londra dalla famiglia per allontanarlo dal caos delle guerre civili di Belfast.




Questa incredibile vicenda fu portata sugli schermi qualche anno fa con la strepitosa interpetazione di Daniel Day Lewis e anche nelle librerie con l'autobiografia "Il prezzo dell'innocenza".

Eppure, l'incredibile castello di carta accusatorio di cui Gerry è stato vittima, è tornato prepotentemente di attualità nel momento in cui il Sean Finn, il braccio politico dell'Ira, annunciò che l'esercito di liberazione irlandese, dopo una guerra civile tra cattolici e protestanti durata quasi un secolo, abbandonò definitivamente la lotta armata.

Gerry Conlon oggi ha cinquantaquattro anni, non si è mai sposato, non lavora e vive a Londra, grazi a sussidi e contributi. Nella solitudine del suo rifugio londinese è possibile contattarlo solo attraverso Margaret Walsh, esponente del SLDP (il partito irlandese di ispirazione laburista), la persona che negli ultimi dieci anni più si è battuta per vedere riabilitato il suo nome e quello della famiglia Maguire.
Impossibile scrivere la parola fine all'odissea di Gerry. Conlon è ancora adesso sotto trattamento psichiatrico per "disordine post traumatico da stress". I sensi di colpa per la morte del padre Giuseppe e per il destino di tutta la sua famiglia non lo hanno mai più abbandonato. Anche le sue due sorelle, Anne e Bradie, hanno avuto problemi di natura psichiatrica che spesso hanno cercato di cancellare con l'alcol. La madre, Sarah, vive ancora a Belfast.

Per avere una vaga idea di quetsa vicenda guardate il film : "Nel nome del Padre "

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