mercoledì 29 febbraio 2012

Breaking the noise



Spesso penso che dovrei tenere le emozioni rinchiuse nel mio cranio, lasciandole urlare e rimbalzare , spingendo e premendo contro le pareti quasi a voler bucare la pelle per uscire, cosi dovrei gestire i miei impulsi in molte occasioni, dirigendo il corpo con altri comandi verso altre azioni da compiere mentre gli spazi dei miei pensieri si riempiono di cio' che accade attorno, senza farsi notare, senza fare rumore, raccogliendo input e divulgando solo aria. Tra i miei piu' grandi errori c'è quello di lasciar trapelare alcuni di questi pensieri, coordinandoli con i movimenti e rendendo le persone circostanti piene del proprio ego e ingiustamente arricchite di gratuita attenzione. Le cose piu' belle le ho ricevute con il linguaggio del corpo, dove ogni singolo individuo puo' davvero dimostrare ogni sua debolezza, limite, pregio, imbarazzo, pilotato dalla singola dignità regnante in ognuno di noi. Qua si vedono le vere persone e i parassiti dell'attenzione ... osservate 5 minuti un bambino e colorerete il vostro Mondo di cose favolose.

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