
Ci sono date che non hanno tempo, non hanno collocazione storica, sono date che dovrebbero appartenere al tempo di ogni nostra giornata, per ricordare chi siamo, cosa siamo e da dove veniamo, per renderci consapevoli che dire "sono Italiano" non è solo un trofeo calcistico o un fenomeno di moda mediatica . Essere Italiano vuol dire portarsi sempre nel bagaglio i panni della vergogna, le lacrime innocenti di gente che attende verità da decenni, portarsi panni molto sporchi da chiudere in scomparti senza risposta . Io personalmente mi sento sempre un po' ipocrita nelle giornate delle commemorazioni, perchè mi sento sempre come quegli individui che fingono di sensibilizzarsi solo nel giorno di una ricorrenza ; sia ben chiaro, non sono cosi, mi piace informarmi, istruirmi sulla storia recente del mio paese, ricordare le cose e tenermi stretto le memorie storiche e di attualità e di cronaca varia, solo che vorrei vivere in un Paese che fa di questo un motivo da tramandare di generazione in generazione, mantenendo viva la storia e la ricerca ed invece.....ed invece chissà cosa ti risponderebbe oggi un ragazzo di 20 anni al quale si chiede "cosa successe a Bologna il 02 Agosto 1980 alle 10:25?".
Il mio amico Tommaso ha proprio ragione, l'informazione e la memoria dobbiamo farcela noi, dobbiamo scrivere, ricordare , parlare , condividere, piu' che possiamo...dobbiamo istruirci a vicenda, dobbiamo mantenere vivo il midollo del nostro Paese , incluse le pagine che tanto male ci fanno. Smettiamola di attendere che tutto cio' lo facciano i media con tv e giornali scadenti, togliendo programmi di approfondimento storico-sociali solo perchè scomodi a qualcuno.
Qualche settimana fa una mia cara amica ha postato una bellissima canzone dei Baustelle che parlava della vicenda di "Alfredino", chi sà è consapevole del fatto che non serve aggiungere molto altro...questa è una vicenda di cronaca che ho vissuto in diretta quando ero piccolo, perchè il bimbo in questione era mio coetaneo e ancor oggi tendo a far fatica ad affrontare il discorso senza una prepotente emozione...ed è questo che spero che il nostro Paese possa rirovare, quel senso di emozione che ci teneva tutti uniti per mano, senza troppa politica a dividerci, senza troppa ignoranza impostaci...le 10:25 passano tutti i giorni sulle lancette del nostro orologio , lasciamo che suonino le ore della vergogna per altri, per noi devono suonare le ore delle emozioni e del continuo lottare.
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